
Forse non sono in molti a sapere che i noti brand d'abbigliamento sportivo Adidas e Puma nascono dalle menti di due fratelli tedeschi, rispettivamente Adolf (Adi) e Rudolf Dassler, nati ad Herzogenaurach, una piccola cittadina nei pressi di Norimberga. La storia dei due fratelli-soci d'affari ha inizio negli anni '20 nel cuore di una Germania che stava cambiando volto. I due esperti calzolai, fondano in quegli anni, una fabbrica di calzature, la Gebrüder Dassler Sportschuhfabrik, dove producono le prime scarpe da calcio con i tacchetti e le prime scarpe da atletica chiodate. Raggiungono il successo mondiale nel 1936, vestendo con le loro creazioni niente di meno che i fantastici piedi di Jesse Owens, cosa che fece andare su tutte le furie Hitler. I due fratelli, infatti, erano regolarmente iscritti al partito nazista - ci saremmo stupiti del contrario - e vestire un atleta di colore alle olimpiadi di Berlino venne inequivocalbilmente inteso come un'onta per la reputazione del Reich. Fatto sta che ai fratelli Dessler gli si perdonava tutto, erano i migliori produttori di scarpe per atleiti del mondo. Le cose filano lisce per i loro affari, sino a quel fatidico 1948, anno in cui i due fratelli si separano definitivamente. L'intera polopazione del paesino seguì la stessa sorte, scegliendo di schierarsi con l'uono o con l'altro, ed erigendo un muro invisibile che correva lungo il fiume Aurach, fiume che divide in due la città. Le cause della dura e repentina separazione sono dapprima addebitate alla differenza di vedute dei due sulla politica del Reich, poi definitivamente ascritte a beghe sentimentali. Pare che, come scrive il Corriere della Sera on line del 18-19 settembre scorso "Adi aveva una relazione con la moglie di Rudolf; o forse perché il figlio di Adi era in realtà figlio di Rudolf; di certo, le due mogli non andavano d' accordo; e anche le opinioni politiche dei due fratelli divergevano." Tresche da crucchi altolocati, insomma. Fatto sta che comunque siano andate le cose i Dessler il senso degli affari e la passione dello sport ce l'hanno nel suange. Il figlio di Adi - che si tratti della prole fedifraga o meno - è il fondatore di Arena, nota azienda specializzata nell'abbigliamento per gli sprot acquatici. La rivalità tra i due marchi, sintesi di ben più profondi dissidi, si è tradotta negli anni con sfide a suon di spot, promozioni, testimonial e trovate commerciali e tecnologiche senza precedenti. Attualmente Adidas e Puma sono al secondo e terzo posto al mondo per la produzione di abbigliamento sportivo (la prima azienda è Nike - nda). Sessant'anni separati in casa, dunque, visto che ancora oggi le sedi centrali dei due colossi dell'abbigliamento sportivo si trovano ad Herzogenaurach, città natale dei due fratelli, e tra le due non è possibile registrare nessun contatto. Oggi, questa rivalità pare dover cessare. In occasione della giornta internazionale della pace, che si terrà il 21 settembre prossimo, i rappresentanti dei due storici marchi si incontreranno sul campo di gioco per porre termine alle ostilità e riconcilarsi una volta per tutte. Si tratterà di un gesto simbolico, più che altro. I due fratelli, infatti, non ci sono più; la loro guida è stata sotituita da accaniti consigli di amministrazione che parlano francese per Puma (alla testa dell'azienda c'è infatti la Ppr, multinazionale francesce che gestisce anche Gucci) ed un folto gruppo di azionisti guida, invece, Adidas. La cosa puzza di operazione di marketing: diritti televisivi, edizioni limitate, pubblicità condivisa, enfasi mediatica carica di significato pseudo romantico, finalità inequivocabilmente positiva quindi assolutamente vendibile, irriperibilità dell'evento che si traduce in uno spasmodico aumento dei prezzi, e tanta, tanta ipocrisia dipinta sulle facce dei rispettivi manager al momento della stretta di mano davanti a milioni di persone. Chissà se i due fratelli approverebbero questa riconciliazione. Presto, comunque, ci faranno un film, potete starne certi.
P.s.
Quanto sopra descritto mi fa venire in mente una faccenda tutta locale, simile ma con le dovute proporzioni; il caso Rams. Rams è un marchio d'abbigliamento pugliese, anch'esso di proprietà di due fratelli. Un bel giorno i due litigano (le ragioni sono sicuramente differenti da quelle dei fratelli Dessler - nda) e, di conseguenza, dividono l'azienda in due differenti marchi: Bozart Rams e Rams 23 (trionfo di fantasia e creatività!). La città in cui avviene la "scissione" è Barletta, migliaia di chilometri di distanza da Herzogenaurach, e tanto, tanto differente nella reazione. Nessuna divisione della città in due fazioni, niente Guelfi e Ghibellini del tacco d'Italia. La popolazione resta compatta a pensare ai fattacci suoi mentre i due fratelli si fanno la guerra a suon di billdoard, indossaggi televisivi e sponsorizzazioni di film di bassa lega. Forse sarà perchè Barletta non è tagliata in due da un fiume come per il paesino tedesco? Mah! In questo caso, tuttavia, non penso che ci faranno un film.
Nessun commento:
Posta un commento